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sabato 4 aprile 2009

I POVERI



I POVERI

I poveri non hanno residenza. Hanno case per che ricordano madri o nonni o ad una zia che li allevarono. Una residenza è una forza, non c'è una storia, mantiene a righe l'esterno. Una residenza ha bisogno di muri. Quasi tutti i poveri sognano una piccola residenza, ed un riposo, un sonno di riposo.
Per più grande l'agglomerazione, i poveri vivono all'aperto, dove improvvisano, non imputi, se non posti per se. Quelli posti sono tanto protagónicos come i suoi occupanti; i posti hanno la sua propria vita e, come le residenze, non servono ad altri. i poveri vivono col vento, con l'umidità, polvere che vola, silenzio, rumore insopportabile, a volte con tutte questi cose contemporaneamente, con formiche, con animali grandi, con odori che escono dalla terra, topi, fumo, pioggia, vibrazioni di un altro posto, dicerie, tramonti ed alcuni con altri. Tra gli abitanti e quelle presenze non ci sono linee divisori chiara. Inspiegabilmente confusi, conformano insieme la vita del posto.
I poveri sono imprendibili in termini collettivi. Non suolo sono maggioranza nel pianeta; stanno da tutte le parti e fino al fatto più insignificante parla di essi.
La principale attività dei ricchi è per quel motivo attualmente la costruzione di muri - di cemento, di vigilanza elettronica, di missili, campi minati, controlli confinanti e schermi mediatici opachi.
La vita dei poveri nel suo maggiore parte afflizioni, interrotta progressivamente di illuminazione. Ogni vita ha la sua propria propensione all'illuminazione e non ci sono due uguali. , Il conformismo è un'abitudine che coltivano i ricchi. I momenti illuminati arrivano a causa della tenerezza e l'amore - la consolazione che ci si riconosca, essere avuto bisogno di noi ed abbracci per essere quello che all'improvviso siamo -.
Altri momenti rimangono illuminati per un'intuizione che, nonostante tutto, il genere umano serve per qualcosa.

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