sabato 4 aprile 2009
VULNERABILE
VULNERABILE
Quando vediamo qualcuno bello, la prima idea che ci sorge che è un piacere guardare a quella personal o quell'oggetto. e tuttavia non è così: il piacere risiede in essere guardato per essere guardato da quella persona se lo pensiamo bene, quando diciamo "ah che bello", in quell'espressione questo la speranza o il desiderio di essere guardato per quell'oggetto. Per quel motivo la bellezza compulsiva è tanto spiacevole. C'è un elemento del desiderio che normalmente non si parla.
C'è una relazione tra il desiderio e la ferita: il desiderio suppone dare ed anche ricevere. Suppone un allontanamento - precario, ovviamente - del dolore naturale di vivere ed essere ferito. Quella è la trappola segreta del desiderio: allontanarci per un po' dal dolore. Se questo è così, e credo che in qualche punto lo sia - tra parentesi, credo che sia qualcosa che posto vacante più facile da capire per qualcuno.
La bellezza perfetta è allora contemporaneamente qualcosa che non può amarsi né desiderare per che nella sua perfezione intatta, senza ferite, non esiste la possibilità di dare né di ricevere.
Non ho pazienza con gli invulnerabile, con quelli quali non sono stati toccati per un temporale quelli che non sono precipitati mai. grandi fitte, lacerazioni cattivo cuciti, niente molto carino.
Allora qualcosa esce e riluce ma ai lucidi a quelli non li sopporto.
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